Sono nato troppo distante dal mare. Troppo. Talvolta ho perfino pensato che sia stato un dispetto. Se fossi nato accanto alle sue onde, al suo rumoreggiare sordo o al suo silenzio profondo, sarebbe stata tutta un’altra cosa. Penso che anche questa breve biografia avrebbe preso una piega diversa. Invece no - sembra una battuta banale - ma tutto ha remato contro, fin dall’inizio.

A Milano - l’anno poco importa, meglio dimenticarsene - il primo vagito, una sorta di recipiente d’acqua che ribolliva. La salute incespica e il medico di turno consiglia a mamma e papà salsedine e iodio. Ecco, io dico, se fossi nato direttamente su una spiaggia i miei piccoli polmoni non avrebbero fatto tanto disperare. Va be’, ma non esiste nulla di perfetto. Nulla che mi sia dato a sapere, ovviamente.

Comunque, nel corso degli anni ogni occasione è stata buona per fuggire dalla città, alla ricerca di un piccolo spazio salmastro, una spiaggia deserta dove riconciliarsi con sé stessi o semplicemente per ascoltare le onde, annusare l’aria che le muove. Nei miei ricordi di bambino c’è anche un piccolo porticciolo di pescatori dove mi rifugiavo a leggere e dove non tossivo più. Però, nonostante noi lo si desideri fortemente e in seguito ci si opponga in maniera ancora più decisa, si diventa grand, con annessi e connessi, si studia per un mestiere che probabilmente mai si andrà a fare, si inizia a viaggiare e si conoscono storie e persone. Direi che se ci si impegna un po’ e ci si lascia alle spalle la diffidenza, di sicuro si conoscono prima le persone e poi le loro storie, cronologicamente e umanamente meglio :)

Così mi sono ritrovato con una reflex al collo, prima per piacere e poi per necessità. La porto all’occhio cercando di fare del mio meglio, con rispetto, sintesi, non molta tecnica e lasciando all’istinto la parte più importante.

E intanto il mare è sempre lì, immenso, calmo, trasparente, spumeggiante, piatto, in burrasca, muto, scuro, sconfinato e meraviglioso. Adesso lo vedo spesso e quando non riesco a vederlo lo sento muoversi dentro. Soprattutto mi sono convinto finalmente che essere nato distante non sia stato un dispetto, ma una logica opportunità di avere una biografia diversa.